La grande illusione del possesso è una pratica davvero molto diffusa nel mondo.
Se due persone decidono di condividere un pezzo di strada accanto (perché di questo si tratta), ciò non significa PERDERE LA PROPRIA INDIVIDUALITÀ.
L'individuo esiste sempre e viene SEMPRE prima, è un fattore logico, tu sei nel corpo che hai adesso nella vita che stai conducendo adesso.
La grande sfida è quella di farsi vedere per quello che si è, per quanto riguarda la propria individualità, i propri bisogni, i propri momenti, i propri valori (non quelli perbenisti societari tanto osannati, ma valori personali, quelli che ti rappresentano quelli che sono giusti per TE ) semplicemente per l’essere unico e irripetibile che sei.
Se questa tua individualità ti rappresenta nell’unione con un’altra persona sarà un bel camino di crescita, ma se reprimerai questo tuo sentirti unico sarà un inferno o un debole fuoco che andrà ad affievolirsi fino a reprimere completamente la tua individualità e reprimendo, il passo è breve verso stati depressivi o di rabbia.
Il rapporto dovrebbe avere come fine ultimo la crescita, qualsiasi rapporto (anche di amicizia), altrimenti quale sarebbe il senso?
L’epilogo di questo video sarebbe potuto essere davvero diverso. Immaginiamo ad esempio in questa situazione di festa, di divertimento, se la moglie avesse deciso di unirsi nel ballo, magari avrebbero trascorso davvero una serata di serenità.
Però evidentemente il “tu sei mio” che c’è nella mente di questa signora l’ha portata addirittura alla violenza sfogando la sua rabbia.
Voi cosa ne pensate a riguardo?
Francesco.
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